“Un’area pubblica dal volto nuovo, o meglio, un’area con un volto”
di Massimo Lacci
Quello che poteva sembrare un obiettivo impossibile da conseguire è stato raggiunto. Oggi, nella nostra cittadina, sorge una delle più importanti opere pubbliche a carattere commerciale: l’area dell’anfiteatro di viale Padre Pio che presto sarà battezzata, si spera, come piazza Frà Daniele. Un’area commerciale rifatta dalle sue radici, se si pensa che in un passato non molto remoto era un semplice spazio lasciato a se stesso.
Da sempre, forse, si è pensato di creare spazi commerciali da concedere a privati in questa zona, ma solo oggi possiamo essere fieri di offrire, a chi verrà in visita al nostro paese, una zona dal volto nuovo, totalmente rinnovata, con dei particolari invidiabili.
Si tratta, come si diceva quando sono partiti i lavori di riqualificazione, di box commerciali in muratura, con annessi servizi igienici pubblici, panchine, area verde e tanto spazio dove poter accogliere al meglio i nostri visitatori e, ovviamente, gli operatori commerciali che finalmente eserciteranno la propria attività in un luogo dignitoso e assolutamente normale. Quindi non più semplici bancarelle con teli in plastica o simili ma veri e propri negozi di un certo valore economico.
Ogni cittadino sangiovannese può essere fiero di ciò, dall’amministratore all’operaio, perché se si è realizzato tutto ciò è grazie al buon senso che è prevalso agli interessati.
Per troppo tempo si è detto che i cosiddetti chioschi e/o bancarelle di viale Padre Pio non sono all’altezza del luogo, e forse proprio per questo si è deciso di dare una svolta e presentarci agli occhi del mondo come il popolo che non pensa solo ad accantonare ricchezza ma, come un popolo che cresce e come tale si adatta alle evoluzioni dell’economia in continuo cammino.
Questo è un modo come tanti di creare anche nuovi posti di lavoro in quanto, con un lavoro non più precario, soprattutto per gli attuali titolari di “bancarelle”, molti giovani possono essere impiegati nelle forme che la legge consente all’interno di questa attività. Da qui parte la preghiera a questa amministrazione comunale e a tutte quelle che si succederanno di non abbandonare l’area appena sorta, all’anarchia relativa alle aziende del trasporto pubblico.
E’ assolutamente vero che l’economia è forse la scienza più incerta, pertanto un vero e proprio interrogativo, però mi rivolgo a chi è in grado di decidere per la collettività, chiedendo di operare con coscienza e buona fede con l’obiettivo principale che è quello di servire il pellegrino/utente in visita al nostro paese. Non è concepibile creare disservizi al solo scopo dell’arricchimento personale; tutti, dico tutti, gli operatori economici della città dovrebbero coscientemente operare per migliorare il servizio in genere, su tutto il territorio cittadino, solo così si potrà in parte sconfiggere l’eterna incertezza della scienza economica in cui tutti siamo coinvolti. Vale a dire che è errato pensare di conseguire risultati positivi a danno delle aziende/imprese concorrenti e non, ognuno dovrebbe cercare il proprio risultato basandosi sui propri mezzi interagendo con tutte le imprese, viste sotto l’aspetto dell’esperienza di queste ultime.
Noi dell’anfiteatro abbiamo mantenuto i nostri impegni presi in fase di concessione del posteggio e conseguente rilascio dell’autorizzazione commerciale, abbiamo offerto il nostro quasi totale contributo finanziario per la realizzazione di un’area pubblica dal volto nuovo, o meglio, un’area pubblica con un volto. Dritti ed insieme, nonostante qualche fisiologica incomprensione tra soggetti, ci incamminiamo su una strada che ci porti al sostentamento delle famiglie, dei giovani collaboratori, dei progetti finalizzati al miglioramento dei servizi.
Siamo pronti, infine, anche a quei cambiamenti che l’economia sottoporrà alla nostra attenzione, come ad esempio, l’esercizio dell’attività dopo una traslazione delle nostre aziende in aree nuove dove si potrebbe concentrare il flusso ed i componenti del turismo locale.
Tante, forse troppe, sono le richieste che si fanno, ma sono tutte dirette al completo miglioramento dell’offerta, in senso ampio, della città di San Giovanni Rotondo.
Massimo Lacci
A.T.I. Anfiteatro