Catena umana in 35 città italiane
Oggi, 21 Marzo, è la Giornata Mondiale contro il razzismo e, per simboleggiare il disprezzo nei confronti della xenofobia, 35 città italiane prenderanno parte a un appuntamento davvero singolare organizzato dall’ Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale: in contemporanea – alle 10.30 in punto – un variegato popolo anti-razzista fatto di studenti, insegnanti, volontari, comunità straniere, cittadine e cittadini si prenderanno per mano e circonderanno i luoghi-simbolo della cultura italiana, per manifestare pubblicamente il rifiuto al razzismo.
Le città interessate sono Agrigento, Arezzo, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cento, Como, Crema, Ferrara, Firenze, Foggia, Frosinone, Lecce, Lecco, Lodi, Mantova, Messina, Milano, Monza, Palermo, Pavia, Perugia, Ravenna, Roma, Rosarno, Salerno, Sondrio, Torino, Trieste, Varese, Viterbo.
Roma, in particolar modo, parteciperà all’evento con un palco nella splendida cornice del Colosseo doveLoredana Errore, cantante di origini rumene, si esibirà con la canzone di “One love” di Bob Marley, accompagnata dall’Orchestra “Arcobaleno” della Scuola Media Sperimentale “G. Mazzini” di Romada e, ovviamente, da tutti i partecipanti alla manifestazione. Seguiranno dibattiti sul razzismo, l’integrazione e la discriminazione da parte del Vicepresidente del Parlamento Europeo Roberta Angelilli, il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi, la portavoce dell’Unhcr Laura Boldrini, il direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni, la Consigliera Nazionale di Parità Alessandra Servidori, seguiti da letture interpretate da Mariano Regillo.
La manifestazione coincide, non a caso, con una triste ricorrenza: la strage di Sharpeville in Sud Africa, dove il 21 marzo 1960 la polizia sparò sui manifestanti uccidendo 69 cittadini neri in protesta contro il regime dell’Apartheid. Il razzismo è ancora radicato nella cultura di molti popoli ed è un sentimento che, purtroppo, viene espresso anche nei confronti di persone appartenenti alla stessa civiltà. Basta ricordare l’avversità tra i ‘polentoni’ e i ‘terroni’ in Italia, rivalità che è stata mostrata comicamente da Bisio e Siani in “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”. Ma la realtà non è affatto comica, purtroppo. Se i cittadini di una stessa nazione provano odio razziale tra di loro, come si può sperare che non siano razzisti nei confronti degli altri popoli?
Questa, comunque, è una settimana ricca di eventi contro il razzismo e a favore della conoscenza reciproca fra i popoli, un compito che il 22° Festival del Cinema Afroamericano, d’Asia e America Latina cerca di rendere piacevole attraverso la proiezione di film, documentari e cortometraggi.
È importante ricordare che queste manifestazioni hanno un notevole impatto socio-culturale. Bisogna comprendere, infatti, che il razzismo è una delle forme più pericolose di ignoranza perché è alimentata dalla ‘non conoscenza’ verso gli altri e può portare a conseguenze davvero terrificanti: l’olocausto è solo uno degli eventi più drammatici che la nostra storia ricordi. Eventi che vengono commemorati ogni anno con profonda vergogna Tuttavia, a volte è inutile ricordare se poi non si cerca di cambiare una mentalità sbagliata e ancora attuale.
(fonte: wakeupnews.eu)