In memoria di quei bambini che non diventarono mai grandi
Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell’Armata Rossa varcarono l’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz e liberarono i pochi prigionieri sopravvissuti. Quel giorno di 80 anni fa portò alla luce gli orrori del genocidio nazista e per la prima volta il mondo intero venne a conoscenza di cosa davvero significasse la parola “sterminio”.
A ottant’anni da quei fatti, la nostra riflessione per questo Giorno della Memoria è dedicata al ricordo di quei bambini che non diventarono mai grandi ed è affidata alla struggente poesia “Un paio di scarpette rosse” della poetessa e partigiana italiana Joyce Lussu che racconta, appunto, il tragico destino dei bambini nei campi di concentramento nazisti.
C’È UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…
Joyce Lussu
Il “Giorno della Memoria” è la giornata istituita nel 2005 dalle Nazioni Unite per ricordare le vittime dell’uccisione di massa avvenute nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale e riaffermare l’impegno globale nel prevenire futuri genocidi.
L’Italia aveva scelto già nel 2000 il 27 gennaio per “ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
SoniaRitr