Insieme per la Costituzione aderisce all’appello
Il Comitato Insieme per la Costituzione di San Giovanni Rotondo aderisce alla Marcia No Caporalato che si terrà in Capitanata il giorno di Pasquetta(17 aprile).
L’idea di una Marcia nazionale contro la mafia del caporalato viene lanciata da un gruppo di scrittori e attivisti – Leonardo Palmisano, Marco Omizzolo, Giulio Cavalli e Stefano Catone – dopo la morte di due braccianti del Mali nel “Gran ghetto” di Rignano Garganico la notte tra il 2 e il 3 marzo.
La marcia attraverserà i ghetti e i luoghi dello sfruttamento, con l’obiettivo di attirare l’attenzione di media e politica e ottenere nuove misure dopo la pur utile approvazione, a ottobre 2016, della nuova legge contro il caporalato. A partire da una profonda revisione del sistema di accoglienza dei migranti e richiedenti asilo.
Come si legge sul sito della rivista Left che aderisce e contribuisce all’organizzazione della marcia diffondendo l’appello alla mobilitazione:
“Una Marcia per dire No allo sfruttamento sessuale accanto a quello lavorativo, alla riduzione in schiavitù, a condizioni di vita e di lavoro disumane, a violenza fisica e psicologica. E poi a finte cooperative, abuso dei voucher e buste paga false, a lavoro grigio e nero.
Sono tante e diverse le forme in cui si manifesta il caporalato nel nostro Paese, dal Nord alle campagne del Sud, nei confronti di lavoratrici e lavoratori stranieri ma anche italiani. Eppure dall’incrocio delle inchieste della magistratura, dei numerosi report – come il quinto Rapporto Agromafie di Eurispe e Coldiretti – e del lavoro sul campo di attivisti, giornalisti e ricercatori, emergono alcune costanti. Innanzitutto, il caporale è l’ultimo anello di una catena che salda diversi interessi all’insegna della riduzione dei costi: dalla grande distribuzione che stabilisce il prezzo, passando per i mediatori e i produttori che cercano di massimizzare il loro profitto. E spesso nell’affare entrano anche le mafie, che controllano buona parte della filiera, a partire dai mercati ortofrutticoli, le grandi centrali di raccolta, smistamento e trasporto dei prodotti ortofrutticoli coltivati in Italia o importati dall’estero. Talvolta con la complicità della politica locale.
Da qui l’urgenza di un’iniziativa che accendesse i riflettori evidenziando con forza alcune questioni da affrontare con urgenza, e l’idea di una Marcia nazionale contro il caporalato da realizzare ad aprile in Puglia”.
In marcia per dire No alla mafia del caporalato.
Aderisci all’appello
Per comunicare la tua adesione personale o quella di un gruppo o persona giuridica alla #MarciaNoCaporalato invia un’email a marcianocaporalato@left.it