FIDARSI È BENE, NON FIDARSI È MEGLIO
Nel 2008 non tutti si sono fidati. Giuliani, persona perbene, era espressione di una coalizione politica che già nel 2006,
con il sindaco Mangiacotti, aveva
tradito un patto di lealtà siglato con la sinistra, espressione di un rinnovamento della città.
Dopo 14 mesi, allora come
ora, la città è stata soffocata dalla solita classe politica bloccata da
interessi personali-professionali. Anche in quel caso, dopo un’operazione di
facciata sono stati riproposti gli stessi attori
per girare lo stesso film: "le mani
sulla città"; di chi amministra in favore dei progetti del proprio
studio e costruisce una città senza servizi:
il Papa e il Presidente della Regione, il 21 giugno per potere uscire dalla città
allagata, hanno dovuto attendere il lavoro delle ruspe in via Foggia.
Questa è la città che hanno costruito, questo è il
loro modo d’intendere il mandato elettorale, direttamente proporzionale a quel
metro cubo su metro quadro realizzato dal “Partito del Mattone”.
Oggi a questo voto di scambio si aggiunge quello dei lavori precari a tre
settimane, se va bene a tre mesi o a tre ore giornaliere come accade nella
società per la raccolta dei rifiuti. Questo spiega perché ora abbiamo quattro
sindaci: ognuno può coltivare il
proprio orticello. E sicuramente i quattro messi insieme non potranno
soddisfare il "bene" di
tutta la città, ma soltanto di pochi, gli stessi che impongono a Gennaro di
cambiare; e di contro Il nostro caro Sindaco confonde le promesse da prima
repubblica con il rinnovamento politico. La
sua scelta di cambiare dietro ordini precisi non ha un senso, un segnale, un gesto di coraggio, è soltanto farsi
trasportare dagli eventi non curandosi che la barca affonda e la gente comune, i cittadini gridano aiuto. Un aiuto nel migliorare la vita di tutti
noi senza illusioni o false promesse.
Noi di sinistra in questo gioco pieno di
effimere illusioni non ci siamo stati e non ci stiamo,
i nostri interessi ora come in passato sono semplicemente nel pensare e
lavorare per la nostra città, per avviare una nuova stagione di lavori pubblici, per riqualificare le periferie, per scrivere
un bilancio per i servizi sociali e
condiviso con la città, per recuperare i fondi per il realizzando
nuovo depuratore. Il nostro interesse è stato far iniziare i lavori dell’Istituto Polivalente e mettere in sicurezza le altre scuole,
concludere l’accordo per la realizzazione
di una Piscina, restituire alla città dopo una costosa ristrutturazione,
l’uso della scuola Melchionda.
Noi scombiniamo i loro giochi e quelli di chi vuole creare altri
affari sul demanio o sulla stesura del nuovo Piano Urbanistico perché i nostri interessi non sono di pochi ma
di tutta la città, perché vogliamo avviare un difficile confronto sui servizi
turistici e sulla qualità dell’accoglienza,
perché pensiamo che occorra redigere un Piano
Urbanistico che guardi ai bisogni e alla qualità della vita dei bambini e
delle famiglie, alla vivibilità, godibilità e alla tutela delle nostre risorse:
ambientali, paesaggistiche, storiche e religiose. Al contrario, nonostante
illustri ingegneri amministratori, nella nostra città si preferisce agire indisturbati con vecchie logiche dei “piani di lottizzazione”, con i quali si fanno più affari.
Gli interessi, le promesse e i tradimenti sono la base solida di questa nuova
classe politica che di nuovo non ha nulla ma al contrario contiene al suo interno
soltanto uno squallido obbiettivo: la
poltrona.
Insieme
ai cittadini di San Giovanni Rotondo VIGILEREMO!!!!
