“Saverio Siorini
punta l’indice contro l’indifferenza che aleggia sul settore, nonostante i
tanti rischi in agguato”
Ha tenuto fede alla sua promessa il 45enne Saverio
Siorini, originario di Foggia ma, da circa trent’anni residente a San Giovanni
Rotondo, che da questa mattina è incatenato ad una panchina nei pressi della
locale sede municipale. Non solo: ha iniziato anche lo sciopero della fame e
della sete, determinato ad andare fino in fondo per raggiungere lo scopo per il
quale è ricorso alla singolare forma di protesta.
Siorini denuncia il fatto che le vie di San Giovanni
Rotondo sono piene di abusivi che commercializzano prodotti, pare privi di
qualsiasi controllo da parte dell’autorità sanitaria e sotto gli occhi degli
uomini della polizia urbana e degli amministratori comunali che lascerebbero
fare, nel completo disinteresse per quelli che sono i pericoli che corrono
coloro che acquistano prodotti alimentari venduti sulle bancarelle, e che,
proprio perchè senza le indispensabili certificazioni sanitarie e
autorizzazioni sono – a suo parere – un «vero e proprio attentato alla salute
dei cittadini».
Saverio Siorini che, fino a dicembre dello scorso anno,
conduceva un esercizio commerciale, continua a rimanere legato allo stesso
mondo, ma con interessi tra i più diversi, non ultimo quello di condurre
battaglie personali contro tutto ciò che ritiene di potersi configurare come
abusi nei confronti dei suoi ex colleghi e, soprattutto, di difendere –
sostiene – il diritto dei cittadini ad essere garantiti su quanto viene immesso
in commercio. Sposato e padre di due figli, non vuole apparire come il classico
don Chisciotte che combatteva contro i mulini a vento, ma condurre battaglie
efficaci e che possano far cambiare abitudini ai consumatori, sensibilizzandoli
sui pericoli che corrono nel momento in cui si rivolgono ad operatori del
commercio improvvisati e che, soprattutto, non offrono tutte le garanzie in
termini di qualità e igienicità degli alimenti che commercializzano.
Siorini punta l’indice nei confronti di quegli abusivi
che, su piccoli autocarri, vendono prodotti alimentari: dalla frutta alla
verdura, la cui provenienza non è tracciabile e, cosa ancora più grave, non
coperti da certificazione sanitaria.
Il suo gesto non è passato inosservato, tutt’altro, ha
destato curiosità: molte persone si sono fermate per esprimere solidarietà, ma
anche per approfondire i motivi della sua protesta, altre che si sono limitate
a pochi momenti di riflessione.
Da parte delle autorità, almeno per il momento, non
sono stati adottati provvedimenti. Il sindaco, Gennaro Giuliani, e un assessore
hanno provato a convincere Siorini a desistere, assicurando che domani (oggi
per chi legge ndc) l’amministrazione comunale avrebbe preso in esame la
problematica. Siorini ha ringraziato, rimanendo fermo sulla sua azione di
protesta, fino a quando – ha garantito – non saranno adottati provvedimenti
concreti. Molti giovani hanno contestato, molto rumorosamente, il fatto che i
vigili urbani hanno portato via i cartelli riportanti i motivi del suo gesto.
Impossibile mettersi in contatto con il locale comando
di polizia municipale per chiedere se corrisponda al vero quanto afferma
Saverio Siorini, ma l’unico numero riportato nell’elenco telefonico è,
evidentemente, quello del fax; di conseguenza, nessuna possibilità di conoscere
la posizione dei vigili urbani.
di Francesco
Mastropaolo
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