L’opposizione fa le pulci al sindaco e all’assessore al bilancio che… non convincono
L’approvazione delle tariffe TARI sancisce il definitivo strappo con i commercianti
Tanto rumore per nulla si potrebbe dire. L’attesa assise comunale convocata giovedì scorso per la discussione di importanti accapi, TARI e Bilancio su tutti, probabilmente ha lasciato deluse le aspettative soprattutto dei commercianti, visto gli esiti della seduta. Anche chi sperava nel prematuro “canto del cigno” dell’amministrazione Barbano ha dovuto fare i conti con la ritrovata coesione (?) della maggioranza dopo le fibrillazioni dei giorni precedenti.
Il presidente del Consiglio Chindamo, spesso prendendo in mano le sorti dei suoi compagni di viaggio di maggioranza, ha saputo tenere a bada, per quello che ha potuto, le puntuali osservazioni e richieste tecniche che gli esponenti di opposizione, da Crisetti a Mangiacotti, a Masciale, a Longo, a Natale, hanno rilevato al sindaco Barbano ed all’assessore Tedesco, che, spesso non precisi e non “padroni”, hanno fornito risposte non esaustive circa i chiarimenti richiesti.
I consiglieri di maggioranza sono apparsi ancora incupiti e scossi dopo le vicissitudini della scorsa settimana. L’unico che ha preso la parola è stato il consigliere Squarcella (M5S) che ha cercato di dimostrare la bontà della delibera sul nuovo piano della gestione rifiuti sottolineando come San Giovanni Rotondo sia uno dei comuni pugliesi con la TARI più bassa. Una dichiarazione che trova il consenso dell’opposizione nella persona del consigliere Masciale che giustamente fa presente che questo risultato è stato raggiunto dalla amministrazione Crisetti e si compiace che finalmente anche la coalizione del sindaco Barbano se ne sia finalmente accorta dopo averne fatto il cavallo di battaglia durante la campagna elettorale.
A chiusura dei due interventi arriva il primo distinguo del presidente del consiglio che sottolinea come lui personalmente in campagna elettorale non abbia mai cavalcato l’argomento.
Mangiacotti (PdC) entra invece nel merito dei costi e a in più riprese pone l’attenzione e chiede spiegazioni sull’aumento del capitolato di oltre 700 mila euro chiamando in causa il dirigente di settore, purtroppo assente.
Il Sindaco Barbano, illustra la proposta di delibera e parla di un aumento dei costi gestionali fra cui stipendi dei lavoratori e rincari carburante, ma non convince i consiglieri di opposizione che cercano risposte più esaustive. In merito alle tariffe TARI il sindaco è categorico: “Sono scelte programmatiche… Noi ci siamo spesi principalmente a favore delle utenze domestiche”.
“Abbiamo gravato sulle utenze non domestiche di una cifra irrisoria” – dichiara il primo cittadino. Ma in sostanza, la TARI 2025 graverà percentualmente più sulle attività commerciali che sulle utenze domestiche e questo sancisce lo strappo definitivo con i commercianti.
L’accapo passa con dieci voti a favore, tutta la maggioranza ad eccezione del consigliere Bertani, assente. Si astiene l’opposizione che critica i numeri “ballerini” forniti dal primo cittadino nella sua illustrazione della delibera.
Alcuni componenti dell’Associazione Commercianti presenti, lasciano stizziti l’aula consiliare e in una nota esprimono tutto il loro disappunto.
“L’Associazione Commercianti di San Giovanni Rotondo esprime profondo dissenso per l’approvazione delle nuove tariffe TARI 2025 da parte dell’amministrazione Barbano. Nonostante il nostro sostegno alle elezioni amministrative ci sentiamo traditi da una decisione che colpisce duramente il tessuto imprenditoriale della città”.
A farsi portavoce di questo malcontento è il presidente dell’associazione commercianti Damiano Fiore, attivista del Movimento 5 Stelle dal 2008. “La scelta politica di questa amministrazione di aumentare la ripartizione delle tariffe TARI per le utenze non domestiche dal 36% al 40,5% è uno smacco morale. In ogni riunione di coalizione e di aggregazione delle liste ho sempre ribadito l’importanza di una maggiore equità contributiva, vista la sproporzione dei servizi offerti rispetto ai costi sostenuti dagli imprenditori. Tuttavia, il sindaco Barbano ha preferito seguire una logica di consenso politico piuttosto che adottare misure di equità e giustizia sociale“.
“Questa decisione – secondo Fiore – avrà un impatto diretto non solo sulle attività commerciali, già provate dagli effetti del Covid, dall’aumento delle bollette e dagli interessi derivati dai mutui, ma anche sui consumatori, sui quali inevitabilmente ricadranno i maggiori costi”. “L’Associazione Commercianti non esclude proteste più eclatanti nelle prossime settimane, con l’obiettivo di sensibilizzare l’amministrazione comunale e l’intera cittadinanza sulle gravi conseguenze di questa scelta politica”.
Approvato, con 10 voti favorevoli e 6 contrari, anche il Bilancio Preventivo con l’opposizione che mette in discussione le cifre e le logiche di previsione citate nella proposta di delibera. Richieste per le quali ancora una volta il presidente del consiglio cerca di mediare le repliche tecniche.
Ma, tirato in causa più volte dal consigliere Masciale che esprime la propria meraviglia sul come tutto ciò non sia saltato all’occhio attento del collega, il presidente Chindamo dapprima si impegna a nome della maggioranza ad apportare al bilancio le necessarie variazioni per risolvere le criticità evidenti di alcuni settori, in particolare lavori pubblici e politiche sociali come evidenziato dai consiglieri di opposizione. E in un momento successivo, di fronte all’evidenza, si vede costretto ad ammette di non aver visto il bilancio “per tanti motivi” ed esprime la propria posizione critica riguardo ad alcune voci e dichiara: “soprattutto sono critico verso il fatto che non ne abbiamo mai parlato” e “che non c’è stato il coinvolgimento della mia figura nella redazione del bilancio”. Tuttavia il suo voto sarà favorevole, praticamente a “scatola chiusa” con riserva di approfondire quanto rilevato dai consiglieri di opposizione, perché il bilancio va comunque approvato… “non abbiamo altra strada”.
Il primo cittadino, dal canto suo, non fa nessun cenno né alla crisi politica né al presunto ricatto di cui sarebbe stato vittima. “Io ai vostri ricatti non ci sto” era l’audio diffuso dal profilo Facebook del sindaco Barbano, che oggi alla luce delle mancate delucidazioni a riguardo, ha dato modo di pensare che il tutto sia configurabile solamente come strategia comunicativa, aggressiva ed al tempo stesso pericolosa perché simili affermazioni poi richiedono azioni, che siano esplicative o di denuncia.
“Stasera si è consumata, come nelle peggiori farse, una vicenda dai contorni inspiegabili in cui i protagonisti evidentemente non conoscono il significato delle parole che pronunciano” – ha dichiarato a mezzo social l’ex Sindaco Crisetti dopo il Consiglio.
“In particolare il sindaco Barbano che l’altro giorno tuonava sui social di essere sotto ricatto, non dicendo chi lo ricatta e su cosa. O non è vero quello che ha affermato e deve chiedere scusa oppure dica alla città chi (nome e cognome) e su cosa ha subito ricatti. Il tanto decantato, in campagna elettorale, “Palazzo di vetro“ dove è finito?! Temo che anche su questo argomento imbarazzante sceglierà la tecnica dello struzzo”, chiosa Crisetti.
Insomma, impasse superata davvero o solo in apparenza?
I soliti bene informati parlano di tregua imposta dall’alto per evitare elezioni immediate, altri che il Giubileo sia il forzato collante fra anime divise per non lasciare San Giovanni Rotondo senza un sindaco per tutto l’anno giubilare, così come è voce comune che il prezzo di questa pace sia la testa di qualche assessore. Resta il fatto che la tensione tra i silenti banchi della maggioranza si tagliava col coltello.
Nei prossimi giorni ne sapremo di più.