Per lui erano stati chiesti 20 mesi per concorso in abuso d’ufficio
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è stato assolto dal tribunale di Bari dall’accusa di concorso in abuso d’ufficio.
Assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”. Per il leader di Sel la Procura di Bari aveva chiesto una condanna ad un anno e otto mesi. La vicenda risale al periodo compreso tra settembre 2008 e aprile 2009, e riguardava il presunto favoritismo attuato da Vendola nella nomina di un primario di chirurgia toracica dell’ospedale San Paolo, Paolo Sardelli. Gli inquirenti contestavano a Vendola di aver istigato l’ex Direttore Generale della Asl barese Lea Cosentino, anche lei indagata, a riaprire i termini per la presentazione delle domande per accedere al concorso, con l’obiettivo di assicurare a Sardelli l’assunzione quinquennale.
All’uscita dal Tribunale, incontrando i cronisti, Vendola si è lasciato andare ad un pianto liberatorio per questa vicenda che lo ha segnato profondamente negli ultimi mesi: “Sono una persona per bene” – ha detto ai giornalisti. “Sono stato in questi anni usato come contraltare per le più scandalose inchieste che hanno coinvolto un pezzo di ceto politico verminoso. Io sono una persona perbene ed è stato per me bere un calice amaro. L’ho fatto con rispetto nei confronti della giustizia, un rispetto dei confronti della Procura della Repubblica. Ho vissuto un’intera vita sulle barricate della giustizia e della legalità – ha ribadito con la voce rotta dal pianto e dall’emozione. “Oggi mi è stato restituito questo. Non avrei potuto esercitare le mie pubbliche funzioni con quel sentimento dell’onore che è prescritto dalla Costituzione. Mi sarei ritirato dalla vita pubblica. Per me questo è un momento di felicità”.