PRIMA IO, POI IO, E INFINE ANCHE IO! Vampiri emotivi e perché ne siamo “stregati”

A cura della dottoressa Maria Erika Di Viesti
Psicologa clinica e della salute
Formata in Psicodiagnostica clinica e forense e Neuropsicologia clinica e riabilitativa
Ogni tipo di relazione, amicale, sentimentale o famigliare, segue più o meno degli schemi similari perché ogni persona ci entra dentro con le proprie modalità di funzionamento.
Molto spesso ci accontentiamo di relazioni che creano vere e proprie voragini, buchi neri dentro di noi. A volte non ce ne accorgiamo nemmeno (i cosiddetti “prosciutti davanti agli occhi” ), altre volte lo avvertiamo solo con il tempo, perché inizialmente in quella relazione ci vediamo esattamente ciò di cui abbiamo bisogno, e come spesso accade, la idealizziamo. Ci si invischia molte volte in quei rapporti detti unilaterali, dove cioè l’altro tende a “prendere” più di quello che si riesce a dare. Ripeto, questo non avviene solo in coppia, ma in qualsiasi relazione comune che stringiamo nella vita (amici, famiglia, colleghi di lavoro, partner).
Oggi andiamo a vedere quali sono le basi di questo egoismo/egocentrismo, come riconoscere quelle persone che effettivamente nella nostra vita potrebbero essere dei veri e propri succhiasangue, e molto spesso perché non percepiamo questo loro lato “vampiresco”, anzi ne restiamo quasi, come dire… …ammaliati!
Parliamo di veri e propri “vampiri psichici”, energetici. Questi vampiri sono in alto numero presenti tra noi: sono comuni amici, o persone che mostrano un atteggiamento ambiguo, di falso affetto e disponibilità dove dietro è nascosto un velo di gelosia, o quelli che sembrano volerti molto bene o che tu sia quasi necessario, ma solo in determinati momenti e a patto che sia il momento giusto per loro, per un loro appagamento personale (noia, bisogno di parlare molto di sé stessi, tempi vuoti, necessità emotiva ecc. …), e quelli molto critici se non ci comportiamo secondo i loro parametri e bisogni. Che fatica eh?
Vediamo chi sono questi mitologici quanto attuali vampiri, e il perché di alcune loro modalità tossiche. Possiamo un po’ intuire che la persona egoista, o egocentrica e vampirizzante non è certamente una persona forte o sicura: parliamo di soggetti molto instabili emotivamente ma anche nella vita e nelle scelte quotidiane. Hanno bisogno di continui appagamenti esterni proprio perché internamente questo appagamento non è mai esaustivo, perché non sono “autosufficienti” nella loro gestione emotiva personale. Quindi hanno bisogno di “risucchiare” altrove, a causa della loro inadeguatezza emotiva.
Dunque estrapoliamo in sintesi alcune caratteristiche distintive di questo arcaico quanto pericoloso mito:
- bassa autostima
- continua insoddisfazione e inappagamento (cambia molto spesso stimoli, anche nel vampirizzare, prende dove può)
- vive emozioni di rifiuto o abbandono (fa sentire in colpa l’altro quando non si sente adeguatamente considerato)
- ha bisogno di costanti rassicurazioni, sia affettive che per il proprio ego
Molto spesso sono persone un po’ subdole, false e cortesi come si suol dire: amano nascondere le loro frasi o battute offensive dietro falsa amicizia (“è perché ti vedo cambiato”), affetto (“lo dico per te, perché ti voglio bene”) o addirittura humor (“ma dai è una battuta!”)! La verità è che lo fanno esclusivamente per sé stessi. Sei un tassello fondamentale del loro appagamento, non possono portarti via! Attenzione, tutto questo avviene da parte loro a livello totalmente inconscio, non lo fanno volutamente, ma perché nella vita hanno sviluppato, attraverso l’educazione e soprattutto le relazioni primarie, questi bisogni e meccanismi.
A proposito di meccanismi, quelli preferiti dal nostro vampiretto sono senza dubbio il vittimismo (sono sempre pieni di problemi, hanno bisogno di te, ingigantiscono i problemi e li addossano continuamente) e il ricatto emotivo (faranno sempre in modo di farti sentire in colpa se non ti prendi “cura” di loro, se eserciti su di loro un rifiuto o qualcosa che loro vivono come mancata attenzione). Questi meccanismi sono molto pericolosi perché ci fanno perdere di vista la realtà, perdendo quello che è il reale ruolo nella relazione vittima-carnefice.
Ma ora vediamo invece chi sono le vittime perfette. Non pensate che vi stia parlando di persone fragili o insicure: Assolutamente no.
- Il primo profilo della vittima è quello di una persone semplice, con l’animo buono, forte e con uno spiccato senso dell’accudimento, quindi colmi di energia da “aspirare”.
- Il secondo profilo è quello appartenente a persone con molti interessi, energiche, positive e che si sanno destreggiare nelle situazioni. Tanta roba da assorbire insomma.
- Il terzo profilo è il Dipendente affettivo, colui che è molto insicuro di suo, che non si sente compreso e poco apprezzato, e accetta le “briciole” che gli vengono offerte, quella polvere negli occhi di false attenzioni ed affetto pur di appagare anche per poco il proprio bisogno di considerazione, di essere importante per qualcuno.
Peccato che il nostro Vampiro è un maestro di quella ormai nota manipolazione mentale: sceglie cosa fare, quando, e come. Quando incontrare determinate persone e quando no, quando dare determinate disposizioni e quando altre ancora. Insomma, la tendenza è quella di gestire le relazioni a proprio piacimento. Le relazioni personali sono in sintesi qualcosa da sfruttare a proprio vantaggio, fine a sé stessi.
Quindi , se credete che mai una persone con queste caratteristiche possa un giorno rivelarsi diversa o finalmente “vedervi” per davvero, beh….toglietevelo dalla testa!
Gli avete mai sentiti chiedervi cosa fate, come state? Gli avete sentiti interessarvi a voi, soprattutto quando siete felici (perché l’affetto vero è quando l’altro è felice, non quando lo si deve consolare di un fallimento – attenzione)? O tutto è finalizzato ai loro bisogni e richieste, pratici ed emotivi?
Quanto è vero: a volte bastano gesti di finta empatia, qualche abbraccio energico e qualche sorriso o espressioni dolci per farvi cadere in una pericolosa trappola.
Cosa occorre fare per poter scappare subito a gambe levate prima di cadere in una rete difficile da districare?
Innanzitutto, l’autostima e l’amore sano per sé stessi: quando ci si ama tanto viene naturale difendersi dai pericoli, come se scattasse quasi un meccanismo di difesa, una sorta di “sistema d’allarme” che suona in una situazione “di potenziale pericolo”.
Inoltre, datevi dignità e valore personale: perché mai qualcuno potrebbe fare di voi quello che vuole? Solo quando possediamo gli strumenti giusti riusciamo a vedere le cose esattamente per come sono e rompere quell’ ”incantesimo” di cui molti cadono vittime.
Ma ancor meglio, in verità non esiste nessun incantesimo, perché nessuno può esercitare un potere cosi forte su noi stessi se noi diventiamo in grado di difenderci.
Accontentarsi dalle briciole, fomentare l’ego di qualcun’altro dimenticandoci cosa è importante davvero cosa e chi per noi: ne vale la pena?