È tempo di vacanze!

A cura della dottoressa Pamela Longo
Psicologa e Psicoterapeuta
È tempo di vacanze scolastiche, quelle tanto attese, soprattutto a fine anno scolastico quando il tempo stringe e le scadenze incombono, e la fatica prende il sopravvento. Anche se spesso, la lunga sospensione estiva viene interpretata come un tempo troppo lungo e quasi “morto”, perché vissuto come improduttivo e demolitore delle conoscenze acquisite a scuola, in realtà rappresenta un tempo fertile, utile a facilitare a tutti gli effetti lo sviluppo della persona nella sua molteplici dimensioni.
Le vacanze, oltre ad essere indispensabili, per ripristinare l’enorme sforzo evolutivo compiuto durante l’anno scolastico, dovrebbero essere vissute come un tempo di riposo, talvolta anche vuoto, durante il quale, in assenza di impegni stabiliti e programmati dal sistema scolastico, i bambini e ragazzi possono avere l’occasione di pensare, interrogarsi, fantasticare sul proprio futuro, capire sé stessi e i propri desideri. In questo frangente, sebbene ci si preoccupi molto di tenere impegnati i propri figli, i genitori rischiano di sostituirsi a loro nella scelta di cose da fare che non lasciano troppo spazio alla possibilità di ingaggiarsi in attività libere e anche nella possibilità di annoiarsi, temendo la noia, come qualcosa da evitare anziché da affrontare. Il tempo del non far nulla, rappresenta l’occasione per sentire il bisogno di cimentarsi per trovare da sé la soluzione a quella spiacevole sensazione. La noia è il momento in cui ci si scopre nelle proprie abilità e potenzialità, sperimentandosi aldilà dei confini già battuti e vissuti. Annoiarsi è fondamentale, non un aspetto da evitare. E attenzione, annoiarsi non equivale a passare innumerevoli ore davanti a dispositivi tecnologici.
Le vacanze, dunque, rappresentano quel tempo per poter scegliere le situazioni da vivere, imparando, non attraverso la teoria, ma direttamente dall’esperienza voluta da sé stessi. Un’esperienza, liberamente scelta, ha sempre a che fare con un profondo vissuto emotivo e se consideriamo che apprendere dall’esperienza implica, sempre, una profonda trasformazione di sé, è un momento di grande crescita personale. Infatti, i docenti spesso al rientro dalle vacanze, si confrontano con bambini e adolescenti che sono molto cambiati durante la sospensione estiva, e questo accade soprattutto quando questo diventa un momento di esperienza desiderata e vissuta. Inoltre, gli ambienti di apprendimento più formali, come il mondo della scuola nei suoi diversi percorsi, generano sicuramente apprendimento, ma necessitano anche, per potenziarsi, dell’apprendimento nei contesti informali, i cui cammini non totalmente già segnati consentono l’espressione di vissuti interiori e il realizzarsi delle proprie potenzialità. Attraverso le situazioni emotivamente coinvolgenti, l’apprendimento risulta non solo più piacevole ma anche più efficace. Diventa quindi indispensabile permettere esperienze di vita alternative al mondo della scuola che possano essere individuate autonomamente dai ragazzi rendendoli responsabili della propria scelta.
Gli anni della scuola, soprattutto durante l’adolescenza, sono sì gli anni dello studio, ma dovrebbero essere soprattutto, gli anni della scoperta, dell’indagine personale su di sé, sugli altri, sul mondo, e in modo ancora più chiaro, su tutto ciò che non attiene al dovere ma al piacere, inteso nel senso più ampio del termine. Sono anni in cui ogni lasso di tempo libero diventa indispensabile per fare, tutta quella serie di esperienze e di riflessioni che poi si sedimentano e formano la propria individualità, il proprio modo di relazionarsi con le persone e con il contesto di riferimento.
In altre parole, il tempo delle vacanze estive non è solo un recupero fisico e psichico, ma può diventare un vero e proprio processo, indispensabile alla formazione della personalità.
Buone vacanze a tutti i bambini e ragazzi, con l’augurio che possa essere il tempo della scoperta, dell’esperienza e dell’evoluzione!