Nessun riferimento al nuovo assetto che porta la maggioranza sotto di un consigliere
Poteva essere l’ennesima occasione per dare delucidazioni sulla crisi amministrativa in atto… ma il sindaco, stizzito dagli interventi dei consiglieri di opposizione Crisetti, Mangiacotti e Masciale, ha chiesto che ci si attenesse alle discussioni all’ordine del giorno senza divagazioni.
Diverbi, alterchi, smorfie di disappunto, risolini, mugugni e improvvisazione, ancora una volta è andato in scena un Consiglio Comunale brutto e per certi versi addirittura più bizzarro di quello di 7 giorni fa.
Tra i banchi della minoranza (adesso divenuta maggioranza) hanno preso posto i due consiglieri di In…Formazione, Bertani e Limosani, oltre al presidente Chindamo alla guida dell’assise.
Tutti presenti, si apre il Consiglio. Un 9 contro 8 (sette consiglieri più il sindaco) che la dice lunga sulla situazione di stallo che permane a Palazzo San Francesco.
Nel giro di pochi minuti si scaldano gli animi: la Segretaria Comunale che nell’appello nomina pure l’assessore dimissionaria Maria Mangiacotti e il sindaco Barbano che non dà comunicazione di nulla, né delle dimissioni dell’assessore Mangiacotti né del cambio della geografia del consiglio, fanno sobbalzare i consiglieri di centrosinistra e si accende la discussione.
Prende la parola il Consigliere Mangiacotti che fa notare come il regolamento comunale preveda che il sindaco riferisca in apertura dell’assise le variazioni in seno al Consiglio Comunale ed esprime tutto il suo disappunto per la situazione kafkiana in cui si trova l’assise: “Sindaco vorremmo sapere le sue intenzioni, lei non può venire in aula come se nulla fosse successo”.
Il Sindaco fuori microfono battibecca con il presidente Chindamo dicendo come non dovrebbe permettere una discussione politica non prevista dall’ordine del giorno.
Mangiacotti riprende la parola per rispondere al primo cittadino “Sindaco qua non stiamo a casa sua, lei ha l’obbligo di informarci sullo stato dell’arte della sua amministrazione. L’altra volta in consiglio aveva i numeri ed è scappato sottraendosi al confronto”.
“Le opportune comunicazioni sono arrivate a tutti i consiglieri tramite PEC”chiosa lapidario Barbano.
A rigor di logica i consiglieri e la città andrebbero informati in sede istituzionale sui cambiamenti avvenuti e a riguardo la segretaria comunale, chiamata in causa dal presidente del consiglio, dichiara conforme al regolamento la richiesta del consigliere Mangiacotti ma avalla pure il comportamento adottato dal Sindaco e invita tutti a non dilungarsi sulla questione e a proseguire con la discussione dei successivi accapi.
Si prosegue con la lettura della seconda proposta. Segue l’intervento del consigliere Crisetti che, prima di rivolgere la domanda di chiarimento all’assessore Siccardi, ne approfitta per esprimere disappunto sul modus operandi rispetto alla questione della mancata comunicazione del sindaco in apertura della seduta in corso e puntualizza: “Sindaco lei ci ha comunicato via PEC. Vuol dire che anche nella prima riunione del consiglio comunale bastava semplicemente la PEC. Io non credo che funzioni così perché la sede istituzionale è questa e non basta la PEC… ma ormai siamo abituati a questi colpi di mano”.
Seguono le dichiarazioni di voto dei consiglieri Natale, Bertani e Cappucci.
Si prosegue con gli accapi successivi. L’opposizione esprime un voto non politico alle varie proposte e alcune passano anche all’unanimità. Durante la seduta viene eletto il presidente del collegio dei revisori dei conti; per ovvi motivi riceverà più voti Donato Vergura (10 voti), nome proposto dall’opposizione, e non quello indicato dalla “maggioranza”.
Colpo di scena sul finale. Prima della lettura dell’ultimo accapo tutta l’opposizione lascia l’aula.
Dopo la lettura dell’ultimo punto all’ordine del giorno, prende la parola Roberto Cappucci, dopo aver espresso i motivi e la propria difficoltà a capire come stia evolvendo la situazione, il suo intervento si conclude con la dichiarazione di voto di astensione. “Stasera mi aspettavo sinceramente di capire qualcosina di più riguardo la nostra azione amministrativa – dichiara il consigliere Cappucci -. Non vorrei che questo consiglio comunale si concludesse con un nulla di fatto. Da diverse settimane non ho capito ancora bene quale sarà la maggioranza, se esiste ancora la maggioranza e quali sono le intenzioni del sindaco visto che non riusciamo ad avere notizie in merito”.
Essendo in seconda convocazione l’accapo passa con i soli 7 voti della ex maggioranza e sottolinea, nel caso ce ne fosse bisogno, il limbo amministrativo nel quale la città si trova da oltre due mesi.
È evidente che questo scappare dalle responsabilità non può esser per sempre, sicuramente i 6 consiglieri della minoranza (ora maggioranza) pretenderanno il recupero pure del consiglio monotematico sulla situazione politico-amministrativa della ormai ex maggioranza Barbano, augurandosi che, ancora una volta, non resti vana la speranza di avere dal primo cittadino informazioni su quello che succede a Palazzo San Francesco.