di Alessandro Procaccini
Sono Alessandro Procaccini, ventitreenne foggiano “emigrato” ormai da quasi cinque anni, per ragioni di studio e di lavoro. Il giorno 15 Febbraio, ho seguito con vivo interesse il dibattito organizzato dall’Associazione Qualità della Vita nella sala del Tribunale di Palazzo Dogana, in cui i giovani hanno intervistato il Presidente Stallone. L’incontro si è rivelato interessante e ha sicuramente permesso ai presenti di fare una serie di riflessioni e valutazioni. Personalmente, sono rimasto particolarmente colpito dall’appello del Presidente Stallone, il quale si lamentava di non aver mai ricevuto da nessuno una proposta concreta per lo sviluppo delle politiche giovanili, ma solo critiche e lamentele. Con questa lettera voglio provare ad invertire questa tendenza. Voglio fare una proposta concreta al Presidente, al Sindaco e la sottometto al giudizio della cittadinanza tutta. Nel corso dell’incontro è emerso più volte l’importanza e la centralità che ha l’università di Foggia, come opportunità per i giovani, e contemporaneamente come motore di sviluppo della Capitanata.
Per mia fortuna, ho avuto l’opportunità in questi cinque anni di studiare in tre prestigiose università (Università Bocconi, University of California Los Angeles, e al momento, Sciences-Po Parigi), e mi sono man mano convinto, che la qualità della formazione superiore, non dipende solo ed esclusivamente dal numero di nozioni apprese sui libri (detto più volgarmente: dal numero di pagine da studiare per ogni esame), ma piuttosto dalla capacità delle università di preparare gli studenti e di metterli in diretto contatto con il mondo del lavoro. Questa continua intersezione tra il mondo universitario ed il mondo del lavoro, automaticamente motiva gli studenti a dare il massimo, a migliorarsi, e, eventualmente, a specializzarsi. In una realtà come quella della Capitanata, in cui il tessuto imprenditoriale è decisamente ridotto rispetto a quello di altre province italiane, il ruolo delle amministrazioni pubbliche può divenire centrale in tal senso. Dove voglio arrivare? Ecco la mia proposta: perché non creare delle convenzioni di stage tra Comune, Provincia e Università degli Studi di Foggia? I benefici di questa scelta sono molteplici sia per gli studenti, sia per le amministrazioni coinvolte. Gli studenti potranno infatti beneficiare di un’esperienza professionale valorizzante, con una forte rilevanza esterna dal punto di vista curriculare.
Oggi come oggi, un laureato in economia che termina la laurea specialistica senza aver fatto neanche uno stage, è tagliato di fatto fuori dal mercato del primo impiego nel periodo immediatamente successivo alla laurea. Inoltre un’esperienza lavorativa concreta, “prepara gli studenti a prepararsi” alla ricerca del lavoro: preparare un CV, redigere una lettera di motivazione, preparare un colloquio. È preoccupante vedere che ci sono molti studenti che terminano il loro ciclo di studi, rimangono abbandonati a loro stessi, e non hanno la più pallida idea di come iniziare a cercare un lavoro. Anche per Comune e Provincia i vantaggi sarebbero enormi. Banalmente si potrebbe dire che potrebbero ottenere manodopera a costo zero. Ma, ovviamente, non è questo il succo del progetto.
Innanzitutto, accettare degli esterni all’interno della macchina amministrativa, è sinonimo di apertura nei confronti della cittadinanza, e di un elevato grado di accountability. Ancora, l’inserimento di elementi terzi, permetterebbe alla cittadinanza di entrare a reale contatto con le difficoltà legate all’esercizio dell’attività amministrativa, a sbattere la testa contro i reali vincoli dettati dalle leggi e da esigenze finanziarie; le critiche lanciate contro la pubblica amministrazione in genere, derivano spesso proprio dalla “non esperienza” di queste situazioni. Infine, questo controllo democratico obbligherà l’apparato tecnico delle amministrazioni a ragionare in prospettiva strategica; l’inserimento di studenti per periodi di tre o sei mesi, vuol dire programmare la loro attività all’interno dei vari uffici, dando una maggiore sistematicità all’attività lavorativa.
Egregio Presidente, Egregio Sindaco: perché uno studente in Economia, non può affiancare un dipendente della Provincia o del Comune nella preparazione del bilancio? Perché uno studente in medicina non può coadiuvare la preparazione dei piani strategici di assistenza sociale? Perché uno studente di scienze motorie non può aiutare nella gestione degli impianti sportivi? Io credo che i giovani, con tanta voglia di fare e di costruire, possano davvero portare linfa vitale alle amministrazioni di cui siete a capo, con un guadagno netto per la cittadinanza tutta e per loro stessi.
Nella speranza che questa mia proposta possa essere presa davvero in considerazione, rimando a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento e approfitto dell’occasione per porgere i più cordiali saluti.
Da: Il grecale (www.ilgrecale.it)