Cosa sono e a cosa servono i batteri “buoni”
Il termine probiotico deriva dal greco “pro-bios” e significa a favore della vita, ed è “un microrganismo vivente che esercita un effetto positivo sulla salute dell’ospite con il risultato di rafforzare l’ecosistema intestinale”.
All’inizio del secolo scorso, il premio Nobel E. Metchinkoff, studiando le abitudini alimentari dei pastori caucasici, scoprì che facevano largo uso di prodotti a base di latte fermentato. Trasferitosi a Parigi, condusse degli studi sulla fermentazione del latte e notò che era potenzialmente in grado di modificare in maniera positiva la flora batterica normalmente presente nel nostro intestino.
Oggi, affinché possa essere definito probiotico, un batterio deve avere un certo numero di caratteristiche e proprietà specifiche:
-dev’essere normalmente presente nel nostro intestino;
-deve resistere all’azione digestiva di succhi gastrici, enzimi intestinali, bile;
-dev’essere in grado di aderire alle cellule intestinali e colonizzarle;
-deve avere un effetto benefico per la salute umana, grazie all’antagonismo nei confronti di microrganismi patogeni e alla produzione di sostanze antimicrobiche.
I gruppi di batteri lattici principalmente utilizzati sono rappresentati dalle seguenti specie:
-Lactobacillus acidophilus
-Lactobacillus casei
-Lactobacillus lactis
-Lactobacillus bulgaricus
-Streptococcus thermophilus
-Bifido bacterium bifidum
In commercio sono presenti nei prodotti latteo-caseari, in capsule e polveri liofilizzate, ma, per chi soffre d’intolleranze o allergie verso i derivati del latte, sono stati messi a punto dei vegetali, che, attraverso un processo, vengono rivestiti di una pellicola contente microrganismi probiotici vitali.
I probiotici, assunti a stomaco vuoto, per 4 settimane possono:
– alleviare i sintomi della sindrome del colon irritabile e favorire i giusti equilibri intestinali. Aiutano, infatti, a prevenire gonfiori intestinali e stitichezza;
-favoriscono la riduzione del grassi dannosi per il cuore, facendo diminuire il colesterolo cattivo;
-in gravidanza riducono il rischio di ammalarsi di diabete gestazionale, permettendo al bambino di raggiungere un peso giusto;
-migliorano la dermatite atopica e l’acne.
Inoltre, uno studio condotto all’Università del New Jersey e pubblicato su British Journal of Nutrition, dimostra che l’assunzione regolare di probiotici influisce sulla durata e sulla severità dei sintomi nei giovani che hanno avuto infezioni delle vie respiratorie alte.
MPC