I “battitori liberi” di Barbano: senza partito, parlano a nome di un centrodestra che li ha appena sconfessati
Il centrodestra ufficiale prende le distanze dalla nuova maggioranza Barbano. Dopo la sospensione di Mimmo Longo da Forza Italia, ora anche Noi Moderati annuncia pubblicamente la linea: «A San Giovanni Rotondo non governeremo con Barbano». Lo dichiara il coordinatore provinciale Francesco Borgese, confermando l’autosospensione di Antonio Carriera (neoassessore) e Domenico Gemma (consigliere), che hanno scelto di sostenere il sindaco.
A questo punto, i due consiglieri “senza bandiera” sono politicamente soli, fuori da ogni formazione riconosciuta. Eppure – sostiene Mimmo Longo – la sua azione di responsabilità è finalizzata anche ad “evitare il commissariamento” e addirittura a “ricostruire il centrodestra”. Ma a quale titolo? Con che mandato? E con quali alleanze, se i partiti che dovrebbero rappresentare li hanno sconfessati pubblicamente?
Fa riflettere, soprattutto, la motivazione ribadita più volte sempre da Mimmo Longo (l’altro non parla, non ha mai parlato), secondo cui un commissariamento darebbe vantaggio alla sinistra. Una dichiarazione non solo priva di fondamento, ma usata come alibi per giustificare un’operazione che, nei fatti, ha isolato proprio lui e Gemma da ogni coalizione reale.
La domanda è inevitabile: quale centrodestra, oggi, metterebbe nelle mani di due consiglieri senza più partito la “ricostruzione” di qualcosa? O siamo forse davanti a un’altra narrazione accomodata ad uso personale, utile solo a mascherare un’adesione priva di prospettiva politica?

Questo il sintetico comunicato di “Noi Moderati”.
“Il partito di Noi Moderati resterà senza alcun dubbio nel centrodestra”. Lo dice Francesco Borgese, coordinatore provinciale del partito di Maurizio Lupi, alla luce del sostegno, a San Giovanni Rotondo, del consigliere comunale Domenico Gemma e del neoassessore ai lavori pubblici Antonio Carriera, che hanno deciso di accettare la proposta del sindaco Filippo Barbano.
“Carriera e Gemma – aggiunge Borgese – si sono autosospesi dal partito, proprio perché non arretriamo rispetto al nostro percorso, che è quello di costruire un centrodestra ancora più forte, recuperare quel rapporto con la gente, senza tradire quel patto di lealtà su cui costruiamo la nostra identità e il rapporto con i nostri elettori”, conclude il coordinatore provinciale di Noi Moderati.