Il piano sicurezza non tiene in conto l’incuria dell’isola ecologica
Nei giorni scorsi il sindaco Michele Crisetti ha predisposto l’apertura del Parco del Papa, stilando con le figure competenti un piano di sicurezza nel pieno rispetto delle norme anti Covid, per permettere ai cittadini la fruizione in sicurezza degli spazi.
Sicuramente la riapertura di “questo spazio così importante per la nostra città” è stata preceduta da numerosi sopralluoghi ed è strano che nessuno si sia accorto di ciò che c’è sul marciapiede antistante l’ingresso principale del Parco.
Ci riferiamo allo stato dell’isola ecologica, sorvolando sulle pur malmesse colonnine per la plastica, il vetro e la carta ricolme di rifiuti, la nostra attenzione si è soffermata sul contenitore stradale adibito alla raccolta degli oli esausti.
Tutti sappiamo che, se sversati direttamente nel terreno o nelle condutture,
anche gli oli alimentari sono un pericoloso agente inquinante, dannoso per la salute dell’uomo e
dell’ambiente, e che una raccolta specifica permette di ridurre l’inquinamento
e di avviare un lavoro di riciclo.
Pertanto, essendo rifiuti pericolosi, è di fondamentale importanza che vadano
raccolti e conferiti presso le apposite isole ecologiche.
Ma cosa succede se il problema non è dovuto allo smaltimento… ma proprio al malfunzionamento dell’isola ecologica?
Avvicinandosi all’ingresso del Parco non può passare inosservata l’enorme chiazza scura causata dalla fuoriuscita di liquido dal contenitore dell’isola ecologica di viale della Gioventù.
Non sappiamo quando è cominciata questa perdita/rottura, ma sicuramente abbiamo potuto verificare che la situazione è così dalla fine del lockdown.
A rimarcare che il problema non sia da sottovalutare è la presenza di segni di
olio lasciati dalle ruote sull’asfalto, il che fa ben capire che la quantità di
olio fuoriuscito non è trascurabile, anzi è tale che ha raggiunto il manto stradale
e, se non si provvederà tempestivamente alla pulizia e al ripristino del punto
di raccolta, lo sversamento degli oli provocherà problemi anche alla
circolazione.
Le impronte sul marciapiede, invece, evidenziano che in tanti calpestano incautamente
la chiazza di olio. Considerando che l’area circostante è molto frequentata da
sportivi, anziani e genitori con bambini il rischio di caduta accidentale
dovuta alla patina oleosa non sarebbe da sottovalutare.
Non di meno conto, con l’apertura del Parco, le conseguenze causate dal
calpestio dei frequentatori che portano inconsapevolmente l’olio appiccicato alle
suole delle scarpe sul manto erboso, innescando un processo dannoso per la
flora dell’intero parco cittadino.
Detto questo è ovvio che, visto il particolare momento, si riservi grande attenzione alla gestione del problema Covid e alla ripartenza in sicurezza, ma non vanno trascurati anche altre problematiche di ordinaria amministrazione che possono impattare a più livelli: da quello ambientale a quello del decoro urbano, dal rischio stradale alla tutela dei pedoni.
Contiamo sulla sensibilità dell’Amministrazione di San Giovanni Rotondo affinché ci si adoperi per ripulire l’area in questione, verificare a cosa sia dovuto lo sversamento – se la perdita di olio sia causata dall’usura del contenitore o si tratta semplicemente di una fuoriuscita dovuta ad un raccoglitore troppo pieno – ed eventualmente sostituire il contenitore adibito alla raccolta e allo stoccaggio di oli vegetali esausti.
È fondamentale per chi ci amministra considerare che, nonostante la situazione difficile che stiamo attraversando, la sicurezza dei cittadini non può essere solamente ricondotta alla messa in atto di procedure di distanziamento e anticontagio è necessario anche non perdere di vista tutti gli altri aspetti collegati alla vita cittadina che già erano problematici nel periodo ante emergenza sanitaria e che ora tornano ad essere nuovamente sotto gli occhi di tutti.
Un esempio tra tutti i rifiuti abbandonati.
Infatti, senza spostarci molto dalla zona di cui sopra, passeggiando a piedi intorno al Parco del Papa o intorno allo Stadio “Massa” è evidente la presenza sul ciglio stradale e sulle aree pedonali di rifiuti, cartacce, mascherine, guanti, bottiglie di plastica, involucri alimentari e chi più ne ha più ne metta.
Ma questa è un’altra storia… o forse no
È la stessa storia di inciviltà alla quale forse ci stiamo abituando e facciamo forse persino fatica a scorgere, ma basta fare una passeggiata a piedi per poter apprezzare quanto sia piacevole vivere in una cittadina poco frenetica e a misura d’uomo… ma allo stesso tempo per individuare cosa va migliorato. Guardare San Giovanni Rotondo dal finestrino di un’automobile non fa che aumentare le distanze tra cittadino e città.