La tassa pagata dai cittadini, l’economia circolare e le sfide per la nostra Città
Il Comunicato Stampa del Circolo Legambiente “Lo Sperone” di San Giovanni Rotondo in merito al prossimo Capitolato d’Appalto per il servizio di gestione dei rifiuti urbani, con suggerimenti e strategie per ridurre i rifiuti e il loro impatto sull’ambiente, promuovere una gestione eco-responsabile dei rifiuti e favorire un’economia che consideri i rifiuti come risorse.

Ad ogni nuova Amministrazione Comunale, il Circolo Legambiente “Lo Sperone” di San Giovanni Rotondo non manca di presentare sue iniziative e proposte, con la speranza di sollecitare una discussione pubblica sul tema della raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Si tratta di un servizio nel quale rientra la finalità di assicurare, nel concetto di “decoro urbano”, la bonifica delle discariche in periferia, la raccolta differenziata e più in generale la salute dell’ambiente.
Il tutto, come è noto, rappresenta un costo a carico dei cittadini contribuenti.
Il Circolo, fin dalla sua costituzione, produce periodicamente documenti su questo tema e interviene direttamente con le campagne “Puliamo il Mondo”, a cui partecipano centinaia di volontari e decine di scolaresche.
Di recente, siamo stati invitati ad un incontro organizzato dall’Amministrazione Comunale, cui hanno partecipato il sindaco Filippo Barbano, l’assessore all’Ambiente Giovanni Scaramuzzi, il Consulente ingegner Raphael Rossi, il Dirigente architetto Matteo Russo e il Funzionario Onofrio Quitadamo.
Nel corso dell’incontro, abbiamo colto da alcuni riferimenti del Consulente sul tema delle necessità impiantistiche, una convergenza rispetto alle nostre proposte e con le idee da noi illustrate in due nostri documenti redatti nel 2019 e nel 2023, regolarmente fatti pervenire agli Amministratori del Comune.
Ad oggi, siamo ancora in attesa di ricevere loro documenti ufficiali per un utile e doveroso confronto finalizzato ad assicurare le migliori scelte per la Città.
Ad esempio, una nostra analisi sui dati decennali 2010/20 ha quantificato il ricavato ottenuto dalla corretta raccolta differenziata, che oggi con il sistema “porta a porta” si attesta intorno al 70%.
Certamente un buon risultato, suscettibile tuttavia di ulteriori miglioramenti aumentando la raccolta di materie riciclabili (carta, cartone, vetro, plastica, alluminio, legno, ferro, elettronici etc.) da cui si ricavano oggi circa 500 mila euro l’anno.
Somme, queste, che non venivano considerate nel bilancio annuale ma che ora finalmente entreranno nel computo della Tassa Rifiuti (TARI).
Nella nostra analisi, abbiamo quantificato e indicato il peso dei costi per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, pari a circa 500 mila euro per 2.500 tonnellate/anno prodotte nella nostra città.
Il loro smaltimento rappresenta il dato peggiore, considerato il costo a carico dei cittadini di circa 200 euro per tonnellata.
Come dire che produrre meno rifiuti indifferenziati ed evitando l’abbandono di materiale in periferia, favorisce il recupero di materie riciclabili, con il doppio risultato di ridurre i costi e aumentare il guadagno, grazie alle vendita di materie prime riciclabili.
Di qui, l’invito ad una nuova e intensa campagna di sensibilizzazione a livello di famiglie e attività commerciali, con particolare riferimento a quelle ricettive e della ristorazione.
Inoltre, partendo dal dato di 2.500 tonnellate/anno di rifiuti organici raccolti, abbiamo avanzato la proposta e l’opportunità di gestire meglio la frazione umida, realizzando un impianto di “biostabilizzazione” a scala locale.
Al fine di sviluppare una “economia circolare”, riteniamo che la frazione organica dei rifiuti urbani possa diventa compost “vendibile” a beneficio del suolo e dell’agricoltura.
Nella nostra analisi presentata all’Amministrazione Comunale, abbiamo evidenziato come sia fondamentale valorizzare come compost per l’agricoltura i fanghi prodotti dall’impianto di depurazione cittadino, fanghi che attualmente sono smaltiti fuori regione dall’Ente Acquedotto Pugliese.
Quindi, un doppio beneficio per la nostra comunità e per l’economia di questi servizi.
Nonostante le nostre ripetute proposte avanzate negli anni, temiamo che la realtà ancora una volta sarà quella di risposte limitate e senza alcuna visione.
In questi ultimi dodici anni di proroghe del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani (RSU) sulla base del vecchio capitolato, la città di San Giovanni Rotondo ha perso occasioni utili per sviluppare strategie con la Regione Puglia per una soluzione impiantistica adeguata alle esigenze della nostra comunità.
Gli Ambiti di Raccolta Ottimali (ARO)
Istituititi con la legge regionale n. 24 del 2012, gli ARO (attualmente 38 in tutta la Puglia) sono consorzi tra comuni che vivono stesse problematiche in territori contigui, per stabilire le migliori condizioni di appalto e chiudere in maniera ottimale il ciclo dei rifiuti della raccolta differenziata, realizzando la necessaria dotazione impiantistica.
In questo senso, riteniamo urgente una interlocuzione con la Regione per rivedere le condizioni che ci vedono logisticamente sfavoriti rispetto ad ambiti territoriali ottimali di raccolta.
Ad esempio, per recuperare la frazione organica prodotta dalla nostra Città, questo dovrà essere un obiettivo strategico. È quanto mai necessario cercare di valorizzare le potenzialità offerte dagli impianti di trattamento dei rifiuti organici, dato il notevole e costante livello produzione, che a San Giovanni Rotondo ricordiamo essere pari a 2.500 tonnellate l’anno e che, a differenza di altre località turistiche, non soffre di picchi stagionali.
Dunque, a nostro avviso, il nuovo Capitolato rischia di nascere con “condizioni imposte dalla normativa regionale” e di non chiare “ragioni politiche” a causa di un ARO ancora in fasce.
In queste condizioni, la prospettiva è un “Capitolato ordinario” limitato all’affidamento del servizio per soli due anni, o al massimo quattro, con scarse possibilità di investimenti e di miglioramenti.
In pratica, una sorta di ennesima proroga delle condizioni attuali senza nessuna altra visione.
Ad ogni modo, il Circolo Legambiente di San Giovanni Rotondo si riserva di esprimere giudizi e valutazioni sul nuovo Capitolato quando lo stesso verrà ufficialmente presentato ed approvato in sede di Consiglio Comunale.
Nell’attesa, auspicando un approccio propositivo e costruttivo del Comune con il Circolo “Lo Sperone” per un servizio adeguato alle esigenze della nostra comunità, assicuriamo il nostro impegno a portare avanti le nostre campagne di educazione ambientale per stimolare i cittadini al rispetto e al decoro della nostra Città.
Il Presidente del Circolo “Lo Sperone”
Antonio Tortorelli