Al di là della politica inetta, c’è una vera emergenza educativa
L’aggressione, vile e gratuita, al povero signor Leonardo di sabato sera da parte di un gruppo di ragazzi è solamente l’ultimo episodio di una escalation di violenza diventata ormai inarrestabile e soprattutto incontrollabile.
Da anni il nostro portale denuncia la situazione di assoluto degrado di alcune zone cittadine, in particolare Corso Umberto I e centro storico, dove a farla da padrone sono bande di ragazzini che credono di poter compiere tutto quello che vogliono con la certezza di rimanere impuniti.
Non si tratta nemmeno di imputare colpe a questa o alle passate amministrazioni. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza educativa: ragazzini abbandonati e non seguiti dalle famiglie, comitive in giro per la città fino a tarda ora a disturbare la quiete pubblica (che dovrebbe essere un diritto di tutti i cittadini almeno nelle ore notturne).
Sappiamo bene come il Sindaco Barbano, al di là di tutte le crisi politiche e i problemi avuti (non staremo nuovamente qui a rifare l’elenco delle topiche dell’ultimo periodo tra rimpasti e quant’altro) non brilli in comunicazione: ma uscire dopo 24 ore con un post sui social con le solite e banali dichiarazioni tipo “la città deve rispondere unita, con coraggio” lascia alquanto perplessi.
Sindaco, alla gran parte della nostra operosa comunità il coraggio non manca, sono le istituzioni che mancano nel loro compito e nel loro dovere. Il territorio deve essere presidiato 24 ore su 24, soprattutto in questi mesi. Non si può accettare che nel periodo estivo la Polizia Locale termini il servizio alle ore 22 quando la gente è fuori fino a tarda sera e deve avere il sacrosanto diritto di passeggiare sul corso o nelle aree pedonali senza il rischio di essere investiti da monopattini o biciclette che scorrazzano a tutta velocità in spregio, ricordiamo, di una ordinanza comunale emessa proprio dalla sua amministrazione che vieta il transito ai predetti veicoli in queste aree.
La città è stanca, i cittadini sono stufi di doversi sostituire alla forza pubblica per far rispettare quel minimo di civiltà che dovrebbe contraddistinguere una città come la nostra.
Sabato è stato il turno del signor Leonardo, qualche giorno fa un anziano è stato mandato al pronto soccorso solo per aver detto a un ragazzino di non deturpare una nuova panchina della villetta di Sant’Onofrio. E ancora anziani ai quali vengono tolti i bastoni, fatti cadere per terra e derisi da bande di piccoli delinquenti.
Questa oggi è San Giovanni Rotondo caro Sindaco, altro che città della pace e dei diritti umani: una città dove non vengono rispettati in primis i diritti dei propri cittadini non può rispecchiarsi in tale definizione.
Siamo di fronte ad una emergenza civica ed educativa senza precedenti, dove, ricordiamo, il compito principale deve essere svolto dalle famiglie: educare i ragazzi di oggi per avere uomini e donne, domani, che sappiano il significato della parola rispetto.
alv