Consegnata al sindaco la petizione con oltre 2.500 firme
E’ stata formalmente consegnata agli amministratori comunali la petizione popolare per l’intitolazione di una strada in memoria del compianto concittadino Domenico Placentino, eletto sindaco della città nel lontano 1992. Il comitato promotore, guidato da Bruno Gorgoglione, è fiducioso che da parte del primo cittadino di San Giovanni Rotondo, Salvatore Mangiacotti, giunga in tempi rapidi parere favorevole all’accoglimento della richiesta di riconoscimento e commemorazione di una figura che ha generosamente operato a favore della città di San Giovanni Rotondo attraverso le sue numerose attività a carattere culturale, sociale e politico. Sono stati numerosi i cittadini che attraverso la petizione hanno avallato la volontà che il nome di Domenico Placentino, prematuramente e tragicamente scomparso all’età di 49 anni, possa essere annoverato nella toponomastica cittadina per tenere vivo il ricordo nella comunità.
Domenico Placentino, chiamato da tutti affettuosamente «Mimmo», è stato un promotore della cultura oltre che un uomo dotato di un grande senso di solidarietà e partecipazione sociale. Laureato presso l’Università degli studi di Urbino in Lettere e Filosofie Moderne, dopo il servizio militare intraprese la professione di insegnante a Torino dove si distinse per il suo impegno democratico e antifascista impegnando le scolaresche in opere teatrali sul tema antifascista. Lavori che furono recensiti sull’«Unità» da Michele Serra e che ricevettero il plauso dell’allora presidente della repubblica, Sandro Pertini. Tornato a San Giovanni Rotondo si interessò alla realizzazione di «Radio ARCI», un organo di diffusione di idee, notizie, dibattiti e musica alternativa. Nel 1986 fu eletto consigliere comunale nelle liste del P.C.I. e, in seguito, nominato assessore alla cultura e all’agricoltura. Ricoprì l’incarico di capogruppo del P.C.I. in consiglio comunale; nel congresso del P.C.I. del 1991 fu eletto segretario di sezione e l’11 settembre 1992, come accennato, divenne sindaco, il primo sindaco di sinistra nella storia repubblicana di San Giovanni Rotondo.