Gesù psicologo – Parte II

A cura del dottor Mauro Mangiacotti
Psicologo e Psicoterapeuta
Eccovi altri passaggi del mio libro “Gesù psicologo” Edizione Sardini 2014.
Desidero mettere in luce le fini capacità comunicative di Gesù.
E aggiungeva: siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione.
Attraverso una sottile ironia si accentua la forza del rimprovero. Esaltare qualcuno nei suoi errori è il modo migliore per screditarlo.
Allora venne a lui un lebbroso che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: se vuoi, puoi guarirmi. Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: lo voglio, guarisci. Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
A fronte di una esplicita richiesta di aiuto, Gesù risponde riprendendone le medesime parole. Così facendo, si sottolinea l’implicita intesa tra i due dialoganti e si può passare all’azione terapeutica.
Chi non è contro di noi è per noi.
L’efficacia di un enunciato è qui massimizzata: inizia con una negazione e finisce con una affermazione. È sempre l’ultimo elemento del discorso a restare più impresso nella mente dell’interlocutore.
Gesù allora gli disse: Simone, ho una cosa da dirti.
Ed egli: Maestro, dì pure.
Questo è un classico scambio di battute tra due persone in cui l’una richiama l’attenzione dell’altra e, senza presentarne il contenuto, già fa intendere che si tratta di qualcosa di importante. Poi, l’immediato accoglimento della richiesta di ascolto indica piena disponibilità e vicinanza tra i colloquianti.
Buon approfondimento a tutti.