Amore, Tradimento e Narcisismo

A cura della dottoressa Maria Erika Di Viesti
Psicologa clinica e della salute Formata in Psicodiagnostica clinica e forense e Neuropsicologia clinica e riabilitativa
I miei articoli cercano sempre di trovare un varco nelle domande più attuali, tra le storie di vita, nel contemporaneo… perché credo che una società sia sempre caratterizzata, in base alle epoche o al tempo, da temi peculiari e caratterizzanti che a volte cercano non risposte, ma chiarezza e spunti riflessivi.
E perché dunque alle soglie di San Valentino non parlare di sentimenti?
Questo articolo vuole essere un inno all’amore. Ma attenzione, non a quello qualunque, irrispettoso. Solo a quello per cui vale la pena l’impegno che costa.
Oggi sono qui a parlarvi di quelle tematiche emotive che quasi a volte si ha paura di affrontare perché le risposte sono plurime, non troppo piacevoli e molto personali. Ma ognuno lo leggerà tra sé e sé e spero che a qualcosa, scavando un po’ nei meandri della testa e dell’anima, possa servire.
A dar pace, sollievo o coraggio non so, ma quello di cui vi sto per parlare è sicuramente un argomento attualmente molto controverso tanto quanto delicato.
Oggi sono qui a palarvi delle relazioni, oggi grandi bersagli dell’instabilità e dell’incertezza; dell’amore, sentimento decantato da scrittori e poeti; del Tradimento, giustificato o condannato, e del Narcisismo e di come questa personalità così discussa e caratteristica sia coinvolta in queste dinamiche emotive, tanto diverse ma sempre associate tra loro.
Secondo voi tradire significa non amare? O si può amare qualcuno e tradirlo comunque? Il tradimento in realtà non ha nulla a che vedere con l’amore, ma con il proprio modo di intendere la relazione ed i concetti di fedeltà, rispetto dell’altro e impegno nel legame. Mi spiego meglio… …
Il tradimento è effettivamente la rottura del “contratto” di fiducia che si instaura con il partner e può assumere forme diverse, può essere sia di natura sessuale che di natura emotiva. È sostanzialmente la mancanza di trasparenza, l’instaurazione di meccanismi che coinvolgono una terza persona, la mancanza di rispetto dei limiti stabiliti dalla relazione. Vediamo nello specifico in cosa si differenziano.
Il tradimento di natura sessuale include la presenza di rapporti sessuali al di fuori della relazione primaria. Dunque di natura fisica.
Il tradimento di natura emotiva implica condivisioni o ricerche di “contatto” che includono una terza persona, uno stato confidenziale travestito da innocuo che si cerca di instaurare al di fuori della relazione primaria, dove vengono date o ricercate attenzioni secondo meccanismi comportamentali soggettivi (ATTENZIONE: questi rapporti sono differenti dai rapporti di amicizia. In questa vi è confidenzialità e condivisione di esperienze e situazioni di vita, dove non c’è stata l’intenzione “seduttiva”. Non è l’estraneo/a a cui ho aperto cuore e porta in pratica) o da cui cerco attenzione o sintonia.
Ed è qui che entra in gioco l’amico di merende oggi più discusso e conosciuto: il Narcisismo. Perché parlare di Narcisismo?
Perché questo è il tratto di personalità che spesso viene più associato al tradimento.
Solitamente il narcisista ha bisogno di gratificazione e approvazione, e lì dove li percepisce dà origine ad una sorta di “comportamenti seduttivi” mascherati (facendo della simpatia, mostrandosi molto presente attento con qualcuno/a, idealizzando sintonie ecc…) nei quali persevera noncurante. Ha bisogno di essere riconosciuto, di percepirsi per quella persona attraente ( “è simpatico”, “è attento”, “è affettuoso”, “è intelligente”). Idealizza in un terzo una sorta di appagamento dell’ego.
Notiamo a questo punto che lui si comporta come se fosse solo. Non gli importa della delusione che può generare, non lo sente suo quel dolore e quindi non esiste. Perché lui in quella azione percepisce qualcosa di bello per sé stesso.
In breve, pecca di mancanza di empatia. Infatti il narcisista, anche nella relazione primaria, non sa “prendersi cura”. Non è capace di “fare” o “essere” per l’altro. La persona è oggettualizzata e pensiero e azioni sono sempre centrate su lui, diviso tra desideri e bisogni.
“Non ho fatto niente di male!”. Una sorta di vittimismo da baracchino. Quello che ti fa sentire come se fossi una sorta di visionario/a, perché sei tu che stai travisando.
Sei tu quello insicuro, ossessivo.
Attenzione a non farvi manipolare, credendo a questo davvero. L’unico insicuro è lui, altrimenti si assumerebbe l’impegno di amare davvero.
Stringendo potremmo dunque dire – perché l’argomento è davvero molto ampio e le dinamiche che si potrebbero analizzare infinite – che importanti per una relazione sana sono sicuramente: i livelli di empatia, la condivisione e la comunicazione, e la cura della qualità della relazione.
I motivi invece che potrebbero portare ad un tradimento sono svariati, dalla scarsa consapevolezza dei propri sentimenti e dei propri bisogni (confondendoli) alla ricerca della novità, dall’infatuazione dell’altro idealizzato alle spinte biologiche che una persona non riesce a controllare (disfunzioni).
Ma se ci sono dei motivi che spingono a tradire ce ne sono tanti altri che ci spingono ad amare. Abbiate cura di concedervi relazioni sane e funzionali, quelle che fanno bene al cuore. Quelle che ci fanno andare a dormire senza pensieri e che ci fanno affrontare le giornate con serenità. Quelle dove i difetti coesistono con i pregi e dove io posso essere contento di essere me stesso (la maggior parte delle insicurezze sono causate proprio da partner inadeguati) senza sentirmi per qualche modo sbagliato.
Il tradimento è doloroso. È deludente. Ma lì dove la delusione chiude il cuore, lasciate che vi apra gli occhi. Non amate nessuno più di voi stessi lì dove percepite o vedete cose che non vi fanno stare bene. Per stare in una relazione deve valerne la pena. Non chiudetevi in una relazione qualunque perché la paura della solitudine è maggiore.
L’onestà non fa parte dell’amore, né del tradimento. Il rispetto, anche.
Come sempre, la vita è una questione di scelte.
E ad ognuno, la sua.